Ulisse Bezzi aveva un modo tutto suo di fotografare.
Lo testimonia un dettaglio, custodito in uno dei rari reperti fotografici che lo vedono fra i soggetti di un’inquadratura. Si tratta di uno scatto realizzato da Adriano Lorenzetti, del Circolo Fotografico Ravennate, uno dei pochi ad aver ritratto l’anziano fotoamatore di San Pietro in Vincoli.
Ulisse, d’altronde ha sempre amato fotografare, ma non è mai voluto stare dall’“altro lato dell’obiettivo”.

E’ un’immagine inconsapevole (Ulisse non è il soggetto principale dell’inquadratura) quanto spontanea, che mostra il fotografo intento a scattare, fermo nella sua personalissima posa: macchina fotografica alla mano, occhio sinistro fisso nel mirino e occhio destro con la palpebra chiusa e coperta dal pollice, mentre l’indice sollevato è pronto a premere sul pulsante di scatto. Tutto questo per assumere una posa più rilassata e ovviare alla tipica “posa da fotografo”, che “strizza” l’occhio prima di fissare la realtà sulla pellicola.

Quest’immagine arricchisce il catalogo della mostra “Il respiro del tempo. Le fotografie di Ulisse Bezzi“, a cura di Alessandra Mauro, che ripercorre oltre 50 anni di attività del fotoamatore attraverso 30 stampe originali e un autoritratto, custoditi fino a oggi nella casa di campagna. Sarà presentato per l’inaugurazione di venerdì 3 novembre alle 17:00, qui al PR2. L’esposizione rimarrà aperta fino al 7 gennaio 2018.