
Espressioni artistiche di una religiosità popolare:
dai santini...
In Sicilia, fin dal XII secolo, risulta ampiamente diffuso il culto della Vergine. Le immagini devozionali della Madonna circolavano già dal XV secolo sui cosiddetti Canivet. Si tratta di immaginette di formato tascabile, realizzate manualmente, su cui il soggetto sacro veniva dipinto ad olio, acquarello o tempera e i cui contorni, alquanto elaborati, venivano realizzati tramite intagli (da qui l’etimologia del nome: Canivet dal termine francese canif che significa “coltello”). La nascita di questo genere di immaginette sacre risulta contemporanea al nascere del culto popolare dei Santi ma è solo intorno alla metà del XV secolo che la rivoluzione delle tecniche tipografiche ha assicurato loro grande diffusione.
La versione odierna del Canivet, chiamata anche “santino”, viene ormai prodotta industrialmente e rappresenta, incisa o stampata, l’immagine di un santo in linea con la tradizione iconografica del tempo e luogo di diffusione. Data la natura dell’immaginetta, l’iconografia del santo deve essere sempre chiaramente riconoscibile da tutti i fedeli. Inoltre, solitamente il santino porta sul retro un testo agiografico o una preghiera. Simbolo di una devozione intima e privata, il santino rappresenta molto di più di un foglietto volante, riflettendo la religiosità di una casa, ma anche paure e bisogni. Il formato portatile garantisce ampia diffusione e democraticizzazione dell’immagine sacra, contribuendo a creare un legame più stretto con il santo a cui il fedele, portandolo con sé, si rivolge in ogni momento.
...alle edicole.

Prima della nascita del santino, il culto familiare avveniva attraverso la costruzione di edicole sacre all’interno dell’abitazione. Questa usanza ha una lunga tradizione che risale sino alla preistoria ma ha diffusione, nelle forme che conosciamo oggi, in epoca romana. All’interno delle domus romane veniva edificato il larario, sede dei Lares familiares: gli spiriti degli antenati che, rappresentati da immagini scolpite o affrescate, vegliavano sulla famiglia e sulla casa. Significativo è il fatto che i larari sorgevano in prossimità del focolare: luogo di aggregazione della famiglia e centro della loro quotidianità. Dall’editto di Costantino del 313, quando i culti pagani furono sostituiti da quelli cristiani, i fedeli iniziarono a rivolgersi alle immagini della Vergine e dei santi. Tuttavia, è solo dal XI-XII secolo che il termine “aedicula” (da aedes, tempio) iniziò ad essere utilizzato per riferirsi a piccoli tabernacoli o icone sacre poste all’aperto.
La "Madonna dell'Adesso" del Collettivo Fx.

È proprio partendo da questo valore che il Collettivo Fx, associazione di giovani street artists, ha realizzato il progetto “Madonna dell’Adesso”. Il progetto prende avvio nel 2016 quando ha inizio il viaggio che ha portato i giovani artisti da Tunisi a Bolzano, attraversando luoghi legati ad una storia e immagine specifica della Madonna. Infatti, la figura della Vergine è una, ma nei secoli le comunità ne hanno modificato l’immagine a tal punto che la specifica iconografia della Madonna che ne deriva nasce come conseguenza dell’immaginario collettivo ancor prima che della religiosità di una comunità.
In ogni luogo visitato, partendo dal dialogo e confronto con la comunità del luogo, gli street artists hanno realizzato un murales raffigurante la Vergine, al fine di celebrare il presente piuttosto che il passato di quella stessa comunità.
La Madonna delle due età della vita di Simone Ferrarini, realizzata nel 2016 in provincia di Modena, è un esempio di quanto realizzato dal gruppo. La Vergine è stata raffigurata sulla parete della scuola dell’infanzia Coccapani che si affaccia verso una casa di riposo per anziani. La Madonna, infatti, viene rappresentata insieme a Gesù bambino con il quale tiene in mano da una parte i ricordi degli anziani di quando erano giovani, dall’altra i bambini che rappresentano la nuova vita.
La street art è diventato così uno strumento culturale e sociale, mezzo di inclusione e incontro e, di conseguenza, conoscenza di luoghi e persone.